Monte Meidassa e buco di Viso m.3105

Escursionismo

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28 Agosto 2022

Dislivello: 1100 m

Difficoltà: EE

Responsabile: Angelo Malvasia - Claudia Boni

Solo soci

Il Monte Meidassa che raggiungeremo da Pian del Re è una montagna delle Alpi Cozie e si trova adiacente al monte Granero lungo lo spartiacque tra la Val Pellice e la Valle Po. La cima di facile accesso, garantisce un’ottima visuale sia sull’alta Valle Po, sul gruppo del Monviso ed i laghi di Pian del Re.
Scesi dal monte Meidassa si raggiunge la Francia risalendo il Colle delle Traversette e si rientra in Italia attraverso il Buco di Viso.
Necessaria pila frontale o altra pila …sufficiente quella del telefono.

 

Ritrovo e partenza:

  • Chivasso, via del Castello 8 (sede CAI) ore 6.30
  • Oppure parcheggio Pian del Re ore 8.45

Escursione riservata ai soci CAI
Viaggio con auto dei partecipanti e rimborso spese per chi mette a disposizione la propria auto.
Parcheggio Pian del Re a pagamento, 10 euro a macchina.

 

 

Buco di Viso (storia)

La Galleria delle Traversette, anche nota come "Buco di Viso", è quasi certamente il primo traforo alpino della storia. La sua costruzione fu concordata da Lodovico II Marchese di Saluzzo con il signore di Provenza Renato d'Angiò e il parlamento di Grenoble, cui il Re di Francia Luigi XI aveva demandato l'onere della decisione. La sua realizzazione fu voluta sia per accelerare i transiti commerciali tra Grenoble e Saluzzo sia per eliminare dal percorso il pericolosissimo passaggio del Colle delle Traversette, causa di numerose disgrazie durante gli attraversamenti effettuati in presenza di neve o ghiaccio. Iniziato nel 1475 (secondo alcune fonti), il 29 settembre del 1478 (secondo altre) e terminato nel 1480, era alto in media due metri, largo tre ed oggigiorno misura circa 75 metri di lunghezza incluse le trincee di accesso; consentiva il transito di muli e asini caricati sul dorso e sui fianchi. Lo scavo è molto probabilmente stato effettuato con una tecnica mineraria utilizzata per secoli che consisteva nel surriscaldare la roccia col fuoco e nel raffreddarla quindi bruscamente con acqua e aceto.
Rivelatosi subito un passaggio di notevole importanza strategica oltreché commerciale, ed utilizzato da vari eserciti francesi per entrare in Italia, nel corso della sua storia ha visto alternarsi periodi di apertura e periodi di chiusura, dettati questi ultimi sia da motivi strategici, sia da cause naturali, viste le numerose frane che periodicamente occludevano gli ingressi, specie sul versante francese e la neve che tendeva a perdurare in questo ombroso anfratto anche fino ad estate inoltrata. Tra le opere di riapertura, vanno segnalate quella del 1878 su finanziamento del CAI di Torino e della Provincia di Cuneo, e quella del 1907 a cura di CAI, CAF e numerosi enti pubblici italo-francesi. Recenti sforzi, datati 1973 e 1998 consentono tuttora un agevole ingresso dal versante italiano.
Nel 2014 la Regione Piemonte si è adoperata per rendere fruibile la percorrenza anche sul versante francese ed eliminare il problema delle frane. Allungando l'uscita con un tunnel in cemento, in sostituzione dell'originaria trincea di ingresso al traforo, sembra in effetti che almeno il problema legato alle frane sia stato superato: resta da chiedersi se un tratto in cemento armato sia consono per il restauro del primo traforo alpino aperto nella nuda roccia...

 

  

   Panorama dal Monte Meidassa verso il Monviso

Iscrizione e informazioni

Angelo Malvasia 3387371722
Claudia Boni 3385937294