puntata 15

La Cappella Alpina

presso il rifugio”Guido Muzio” allora “Casa degli alpinisti Chivassesi”

 

La storia inizia nel 1952 alla morte del 1° Presidente della Sezione, il Cav. Uff. Francesco Parigi. Il Consiglio, su proposta del Presidente Guido Muzio, delibera l’invio di questa lettera a tutti i circa 500 soci. E’ partita l’operazione Cappella alpina che non fu una operazione facile in particolare per la ricerca del sito di collocazione.

 

La Sezione voleva acquistare 40 mq di terreno nelle vicinanze del rifugio.
Furono contattati il Comune, la Parrocchia, la Curia di Ivrea ed i proprietari attorno al rifugio, tutti lodavano l’iniziativa ma non se ne fece nulla.
La soluzione si trovò quando, vista la favorevole posizione, adiacente al rifugio, la Sezione decise di rinunciare all’acquisto del terreno, ma di erigere la Cappella su terreno della Parrocchia di Ceresole con l’autorizzazione della Curia di Ivrea ( Ottobre 1953).
Non mancano lungaggini ed imprevisti ma entro Luglio 1956 arrivano tutte le autorizzazioni alla costruzione compresa quella del Parco a firma del Sovrintendente Renzo Videsott.
Il progetto dell’architetto Ernesto De Simoni, é stato fornito gratuitamente dall’Opera Nazionale Chiesette Alpine di Brescia e la messa in opera affidata all’impresario Berra di Noasca.
La campana istoriata con gli stemmi del Cai e della città di Chivasso è stata fusa dalla ditta Mazzola in Valduggia.
Il piccolo altare è sormontato da una grande croce di granito e sotto i bracci radiali della croce, su pietra, sono incisi i nomi del Presidente Francesco Parigi e di Cichin Anselmi e di Emilio Vigone , dirigenti di primissimo piano nella storia della Sezione e strettissimi collaboratori del presidente Guido Muzio, mancati nel 1954 e 1955.
Nel 1959 la pietra con le iscrizioni, ammalorata venne sostituita con le lastre in marmo incise che vediamo attualmente.
Sotto l’altare l’epigrafe latina nata dalla sensibilità poetica di Renato Bettica che recita così: < A Dio ottimo massimo, signore delle vette e degli abissi e ai soci che vivono perennemente in Dio i Chivassesi amanti delle cime nevose>

 

 

 

La Domenica 21 Luglio 1957 tutto è pronto per l’inaugurazione della Cappella Alpina e a Chivasso, in bacheca un grande manifesto azzurro invita soci e cittadinanza a partecipare all’evento che ben si colloca nelle manifestazioni per i 35 anni della Sezione.

Primo atto della celebrazione la posa murata della “pietra sacra” dono del Vescovo di Ivrea Mons. Rostagno, poi la campana chiama a raccolta i presenti.
L’altare è stato decorato e fiorito a cura della Signora Paola Parigi Grosso. Gli arredi e paramenti per le celebrazioni sono dono di Don Tapparo e della Signora Brocchi di Milano.
Alla cerimonia, avvenuta con montanara semplicità nel maestoso paesaggio,( così citano i cronisti ) erano presenti le autorità civili e militari dei Comuni di Chivasso e Ceresole Reale e oltre 200 alpinisti chivassesi giunti a Ceresole con tre pullman, macchine e motociclette.
La celebrazione è affidata a Don Tapparo, cappellano militare e socio del CAI chivassese. All’atto della benedizione della cappella seguita dalla S. Messa una commozione profonda era visibile nei presenti ed il successivo applauso è stato l’atto liberatorio.
Sono seguiti gli interventi del Presidente Guido Muzio che ha ricordato il valore morale dell’opera voluta dal Consiglio.
Ha poi preso la parola padre Verna per l’orazione ufficiale che ha messo in rilievo il solenne significato spirituale. A seguire sono intervenuti il primario dell’ospedale chivassese Dott. Vecchia e il prof. Nino Daga Demaria, vice Presidente della Sezione.
In chiusura il vermouth d’onore ed il pranzo in rifugio in atmosfera di fraternità ed amicizia. Nel pomeriggio canti alpini con il coro “La Grangia” di Torino.

Curiosità: Il costo totale dell’opera è stato di 379.066 £ di cui 317.650 dalla sottoscrizione frai soci.

 

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