puntata 20

Scialpinismo in maschera

primi anni '80

 

Il gruppo scialpinisti del Cai di Chivasso, le studiava tutte pur di non rimanere in città nel giorno del “carnevalone”
….ma il carnevale ce lo portavamo dietro….

20 Febbraio 1982 gita scialpinistica al monte Tantanè. Con un passa parola molto attivo la gita si farà ma dovremo essere tutti in maschera.
All’arrivo al parcheggio del Miravidi non c’è solo aria del solito caffè prima della partenza ma si riscontrano divertenti equivoci in zona toilette visto che entrano uomini e ne escono biondissime signore con chiome variopinte, collane e borsette. Qualcuno chiede scusa pensando di aver sbagliato porta.
Quando è ora di partire il gruppo si presenta compatto in maschera. C’è di tutto, dal bagnino con salvagente ai clown, alle bimbe dell’asilo, la guida alpina e la signora “poco seria”, la cabina del telefono e cappuccetto rosso.
Anche il tempo è stato dalla nostra; partiti nella nebbia e baciati dal sole in vetta. Discesa colorata e divertente. La conclusione? Evidente…. anticipando i “gasati”, tutti in piola.

  

Strepitosa anche la gita alla Testa dei Frà 2818 mt.. Non sono riuscito a collocare con esattezza la data ma è certamente nell’anno 1983/1984.
Oltre la bellissima gita, con la neve di quando nevicava e il sole ad illuminare il Monte Bianco, c’è da raccontare questa divertente curiosità.
Il nostro Mario Milici, nelle vesti di un ferocissimo pirata, ha fatto tutta la salita con la benda nera sull’occhio sinistro; con così tanta luce si è messo in moto qualche effetto nefasto per cui in vetta aveva problemi di equilibrio e, da coricato, poteva vedere, nel momento del bisogno, chi veniva in suo soccorso. Se apriva gli occhi chi vedeva? Quelli che ci aspettano da sempre, il diavolo e la morte. Infatti si è velocemente ripreso.
Ma potevamo ben consolarci fra tanti brutti personaggi, avevamo al seguito una giovane fanciulla, Antonella, in abiti borghesi, al naturale.
Almeno altre due gite in maschera sono piacevolmente ricordate, quella al Monte Croce e quella al Colle du Salvè delle quali non ho immagini da presentare. Erano anni in cui un consolidato gruppo di amici non perdeva occasione per manifestare il piacere di stare insieme e condividere magici, divertenti momenti nel terreno di gioco della montagna invernale.

    

 

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